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5- "IL CASTELLO MALEDETTO"

 

In un castello perduto

entre il bosco e un jardino,

tre gatti de pello fino

miolavano molto spantati.

Un bulldog vigilatore

ha buixito tanto forte

que pello forato della porta

uxíano li gatti di pore...

Ma, que notte!, que delizia!

la lucente luna bellina

reflectia una bambina

molto bella e encantadora...

En tanto que nel jardino

Il carotta del suo amanti

dedicava un triste canti

alla bella que lo adora.

Con la quitarra xafatta,

cantava con tanta passione,

entonava la Traviata

con la voce d’ un tenore.

La bambina sospirava

senza nessuna libertà,

per questo sempre sognava

que l’ amanti la raptava,

e li donava il suo amore.

L’ amanti fetto un salvatjo...

furioso prende coratjo,

vuole pujar pelo balcone...

le botava il corassone,

uxíale la destra sabatta,

l’ ofegava la corbatta...

s’ entrebanca il cinturone...

Vedendo tanto alboroto,

Il conde prende partita...

vuole difendere l’ honore

della sua adorata filla.

Va i lo prende pelo gagnoto...

estrenyéndolo forte se irrita

fino arrancarli la vita.

La filla avendo osservato

la fatalità del suo amanti

a galetto beu salfumanti...

e la sua vita a l’ acte è finita.

Il povero conde sta feto un nyapo,

come una aguglia de capo

clavata nel corassone,

tan forte que desmaiato,

cade de testa ofegato

nel mezzo del surtidore.

Resta il castello perduto,

ja no s’ hi escolta un canti,

ni la voce de l’ amanti

nil soroglio d’ un mosquito.

Ai, castello maledetto!,

qu’ en resta nel tuo passato

i desta storia disgraziata?

Tan solo il ricordo lontano,

solo il rumore del sospiro

della bambina innamorata,

la triste e cruel cansone,

de l’ amanti, il gran tenore,

i a la bassetta del surtidore

il roncar d’ una granotta !

Avel·lí Espanyol Cosialls

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